Le scene madri del pubblico del Piccolo Cinema martedì 7 ottobre per il documentario Il grande progetto di Vincenzo Marra, 2008.
| "Il momento in cui hanno parlato gli operai al tavolo quando c'erano quei discorsi un po' più semplici rispetto a quelli che facevano i politici, è stato interessante il contrasto con i discorsi che avevano fatto appena prima i potenti, questi discorsi semplici che facevano anche un po' ridere"
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"Secondo me quando l'operaio spiegava il sistema dei subappalti perché è stato l'unico momento in cui si capiva come funzionasse sta roba" | |
| "Mi ha colpito particolarmente la scena al ministero a Roma, dove la Iervolino ha dato il bacio all'ingegnere: da un lato sembrava gli fosse grato per quello che aveva fatto però dall'altro si percepiva ci fosse un rapporto anche personale tra i due, anche la questione che gli porta l'agenda a Natale, il lavoro pubblico si mescola ad un piano personale, non lo so, mi ha dato un po' quest'idea" |
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"Credo la scena in cui parlava l'operaio, il più anziano"
"Secondo me non c'è una scena madre, perché è tutto giocato sulla non importanza di una scena ma del tutto o del niente perché è un frammento non c'è un inizio o una fine, ti fa capire che è così, niente è voluto" |
| "La scena finale secondo me è molto rappresentativa di tutta l'inconsistenza e lo sviluppo della storia, tutto quello che una persona si aspetta guardando un documentario, un inizio uno svolgimento e una fine... e invece si conclude con questa scena disastrosa, della fine del progetto che non è stato portato a termine" |
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