venerdì 10 aprile 2015

FACCE FUORI SALA. C'era una volta un merlo canterino

Ha inizio il Triciclo Caucaso!, con C'era una volta un merlo canterino di Otar Iosseliani. Il pubblico racconta le sue scene madri!
Le scene all'inizio, in cui lui suona e studia musica e sul tavolino c'è il metronomo che batte il tempo. Questo battere del tempo mi ha colpito, è una cosa che mi rimarrà sempre.

La scena in cui il protagonista arriva al ristorante e mangia a tavola con dei ragazzi con cui canta, poi si alza e va ad un altro tavolo e canta con altre persone. In questo momento del film è rappresentato come il personaggio sia ovunque: così come riesce ad essere in orchestra e allo stesso tempo in un laboratorio di chimica, qui è in ogni tavolo.

La fine: quando viene messo a posto l'orologio che inizia di nuovo a ticchettare.

Forse proprio la fine: l'immagine dell'orologio che rappresenta un movimento sempre uguale a se stesso, con questa molla che lo fa andare avanti.

La tecnica di una scena: il protagonista prende l'autobus e vediamo un fuori campo nel campo, con il bus che passando lo copre e la telecamera si sgancia con un movimento molto brusco, come se fosse in cerca del protagonista stesso.

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