Abramo Belinski attraversa il nord America coast to coast. Un disastro dopo l'altro, una sfortuna dopo l'altra, un pasticcio dopo l'altro, una disavventura dopo l'altra.
Oltre a Jack, un bandito dal cuore tenero, ad accompagnarlo non ha altro se non la sua fede. Ed è proprio la fede, sua e degli altri, il motore di questa storia esilarante, commovente e intelligente.
L'ebreo incontra gli amish, incontra l'ateo, incontra i pellerossa, incontra i frati silenziosi, e quando finalmente incontra degli altri ebrei non sa più come comportarsi con loro, non ha più niente da spartire con loro.
Perché nel suo viaggio e nei suoi incontri Abramo impara a capire gli altri e a farsi capire più di quanto non fosse riuscito a fare nella sua yeshivah in Polonia. Abramo fa domande inopportune, risponde a sproposito e parla con franchezza e ingenuità, con tutti e senza pregiudizi né paure.
Proprio la sua ingenuità, genuina e fondamentalmente buona, lo mette al riparo da ogni accusa e risentimento. Le persone e comunità con cui si confronta e parla, nell'ascoltare e rispondere alle sue osservazioni, capiscono meglio se stesse e la propria fede, riconoscono cecità e assurdità che non emergono nelle comunità chiuse.
E attraverso Abramo anche Aldrich è al riparo da ogni possibile accusa. La sua satira è pulita, onesta, sincera. È lo stupore di chi non capisce ciò che gli è estraneo, gli si avvicina con sincera curiosità e senza malizia, e in tutta onestà grida innocente "Il re è nudo!"
Nessun commento:
Posta un commento