lunedì 18 maggio 2015

FACCE FUORI SALA. I Nostri Anni

Speciale 25 aprile. I Nostri Anni di Daniele Gaglianone. Ecco le scene madri del pubblico!!!
La scena del supermercato, perché rappresenta il mondo degli anziani di oggi, che si ritrovano in un mondo che non è più il loro rispetto a quello che si ricordano da giovani. Si trovano spersi, anche le voci provenienti dall'alto, che attraverso l'altoparlante chiamano le commesse, risultano una cosa fuori dal mondo.

L'ultima scena quando sono arrivati in ospedale e hanno chiuso la porta, perché si vede la rabbia profonda di uno dei personaggi. E' stato anche il momento in cui Alberto, il protagonista, ha dimostrato di avere ancora delle emozioni forti dentro di lui, è l'unico momento in cui l'ho visto veramente preso da quello che gli accadeva intorno.

La scena del sangue, dove lui si ricorda la prima volta che ha visto del sangue in vita sua e che l'ha toccato e ci sono tutta una serie di scene che rimandano al sangue. Secondo me fa capire che il ricordo in questo film tratti si fatti storici però senza dimenticare che passa anche sempre attraverso il corpo e il vissuto personale, per questo è forte.

Quando Alberto rimane da solo nel bosco e non sa più se scappare o intervenire. Si trova in una sorta di pazzia e di paura per quello che potrebbe accadere dopo e si sente in colpa e impotente. Pensa a questa vendetta che non arriverà mai se non alla fine, quando si ritrova nell'ospizio di fronte a chi aveva fatto quel massacro.

L'inizio, i primi due minuti e mezzo, la mente di Alberto alla stazione e tra gli alberi, il suo spaesamento e straniamento, perché secondo me in questa scena è già presente tutto il film.

Per me è quando parla del grande Torino, della squadra di calcio.

La scena iniziale dove vediamo l'uomo che aspetta alla stazione.

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